Al Famedio nel Cimitero Monumentale di Milano c’è anche Silvio Berlusconi. Alla cerimonia non sono mancate polemiche e grandi assenti.
C’è anche Silvio Berlusconi al Famedio nel Cimitero Monumentale di Milano. Il Cavaliere, nella giornata di giovedì 2 novembre, è entrato tra i “grandi milanesi”. Una cerimonia annunciata e che ha visto grande partecipazione anche se non sono mancate le polemiche e alcuni grandi assenti, come i figli e la sua ultima compagna, Marta Fascina.
Silvio Berlusconi al Famedio: i grandi assenti
Al netto dell’importanza dell’evento e del’ufficialità dell’iscrizione di Silvio Berlusconi al Famedio tra i “grandi milanesi”, non sono mancate le polemiche. La prima riguarda i grandi assenti.
Infatti, i figli dell’ex Premier e la sua ultima compagna Marta Fascina non hanno presenziato alla cerimonia, sebbene fosse un momento decisamente importante per la storia dell’ex leader di Forza Italia.
Chi, invece, ha detto “presente”, è stato suo fratello Paolo (e la figlia Luna) che ha dovuto anche replicare a diverse critiche e “sollecitazioni” esterne negative.
Paolo Berlusconi replica alle polemiche
Se nel suo discorso, il sindaco Giuseppe Sala ha utilizzato una definizione neutra per parlare del compianto Cavaliere utilizzando la frase “uno dei protagonisti della vita industriale, politica e sportiva del nostro Paese”.
Qualche scoria, invece, l’ha fatta presente la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi che ha parlato di “Imprenditore e leader politico, il segno lasciato dalla sua personalità, tanto apprezzata quanto criticata, rimane nella storia di Milano e dell’Italia”.
Ancora peggio è stata la petizione online intitolata “Berlusconi al Famedio? Not in my name!”, lanciata dalla Scuola di Formazione Antonino Caponnetto e che ha raccolto 38.271 firme.
Una situazione alla quale, come detto, Paolo Berlusconi ha voluto replicare con forza: “Mio fratello era un uomo buono, giusto, generoso e pieno di amore. Il rancore, l’invidia è una manifestazione di meschinità, per cui credo che valga la pena di citare Dante: ‘Non ragioniam di lor, ma guarda e passa'”.